Un progetto ideato da Elena Travaini e Silvia Gozzi. Il nome del progetto è stato scelto per rappresentare le emozioni più intime e personali, che non sono visibili esternamente: abbiamo voluto rappresentare come le parole feriscano nel profondo creando sofferenza, insicurezza, dolore e talvolta il desiderio di mollare.
Elena Travaini e Gioele Ravizza hanno deciso di utilizzare il loro corpo come veicolo di comunicazione. Attraverso l’arte del Bodypainting, la Truccatrice professionale Silvia Gozzi, ha ricoperto il corpo dei due modelli con gli insulti che si sono ritrovati a subire durante il corso della loro vita. Ogni insulto è legato ad uno spillo pungente che lo trafigge e lo fa sanguinare.
Elena insultata per il suo aspetto fisico e la sua disabilità ha citato parole come sguercia, mostro, ammazzati, Gioele per la sua omosessualità ha fatto scrivere termini come frocio, finocchio, ricchione.
Oltre a voler essere un messaggio che racconti come le parole feriscono, il progetto vuole creare negli spettatori emozioni forti che li facciano immedesimare nei protagonisti sia che si tratti di sconforto, dolore, paura oppure coraggio, determinazione e tenacia.
Sotto la CORAZZA c’è però anche il lato positivo, gioioso ed estroverso: attraverso l’utilizzo di abiti di Alta Sartoria creati a Mano da Stilisti Italiani, rigorosamente ricchi di colore e movimento, Elena e Gioele racconteranno l’amore per la vita, per loro stessi, la realizzazione dei propri sogni, obiettivi, la gratificazione e l’infinita bellezza che l’unicità di ognuno di noi rappresenta.
Questa seconda parte di progetto verrà realizzata a Roma, in collaborazione con la fotografa Barbara Fiorenzola.



















